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"SALUTE ACCORPATA? SALUTE ELIMINATA".

"SALUTE ACCORPATA? SALUTE ELIMINATA".
Sit-in dei dipendenti del Ministero della Salute a Roma. Ieri una delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto del Welfare. Sotto lo slogan "salute accorpata, salute eliminata", i manifestanti hanno protestato contro la soppressione del Dicastero, il precariato e le riduzioni salariali. Apertura e disponibilità d'ascolto, ma nessuna risposta concreta da parte del ministero del Welfare ai dipendenti dell'ex ministero della Salute, pronti allo sciopero in mancanza di impegni concreti sul contestato accorpamento con Lavoro e Politiche sociali, sui tagli al personale sulle riduzioni salariali e sul precariato. E' il risultato del colloquio tra i rappresentanti del dicastero diretto da Maurizio Sacconi e i delegati sindacali delle otto sigle della funzione pubblica che ieri, a Roma, hanno organizzato un sit in di protesta per chiedere un passo indietro sulla 'cancellazione' della Salute e sulle politiche economiche che rischiano di penalizzare fortemente, secondo i sindacati la sanità pubblica e la tutela della salute dei cittadini. I delegati sindacali sono stati ricevuti, nel corso della manifestazione dal vicecapo di gabinetto Giovanni Zotta e dal capo di gabinetto Lucrezio Caro Monticelli in sostituzione del ministro Sacconi, che non ha potuto partecipare per precedenti impegni. E' stato "un incontro purtroppo assolutamente interlocutorio - ha spiegato Massimo Lausdei, rappresentante sindacali di Intesa FP - abbiamo avuto assicurazione che le nostre istanze sono condivisibili, ma neanche l'ombra di una risposta concreta. Il problema è, chiaramente, che ad avere in mano lo scettro è il ministero del Tesoro che però non vuole ascoltare alcuna richiesta". In ogni caso le istanze avanzate dai sindacati "saranno comunque portate all'attenzione del ministro Tremonti - ha aggiunto Consolato Scajola, della UIL FP ministero Salute - Ce lo hanno assicurato, ma tutto resta piuttosto vago". La verità è che "la partita - ha aggiunto Salvatore Majorino, della UGL FP - si sta giocando su altri tavoli, quelli di Tremonti, Brunetta e Berlusconi. Quindi la voce del Welfare, per quanto disponibile all'ascolto è solo una in mezzo alle altre".

I dipendenti dell'ex ministero della Salute, già un centinaio nel presidio di questa mattina, sono da giorni in agitazione e scendono in piazza per protestare contro "l'accorpamento dell'ex ministero della Salute, i tagli al personale, l'abbandono dei precari e le drastiche riduzioni salariali previste dal decreto Tremonti". Misure proposte dal Governo, che faranno dell'amministrazione centrale, "attualmente strumento di tutela della salute del cittadino, semplice organo burocratico", si legge in un volantino distribuito dai manifestanti. Che sottolineano come il ministero della Salute, attraverso le sedi centrali e periferiche, sia stato fondamentale per la difesa della salute del cittadino, attraverso campagne di prevenzione ma anche nei casi di emergenza sanitaria; ha garantito inoltre la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria; è indispensabile per fare in modo che le tecnologie sanitarie siano sicure e le risorse economiche ben utilizzate nella ricerca sanitaria. Il ministero è anche organismo di scambio informativo con le altre nazioni, per la prevenzione e la lotta internazionale alle malattie. E interviene anche attraverso i Nas nei casi di malasanità. I dipendenti del ministero della Salute difendono anche i loro stipendi dai tagli legati all'eliminazione dei fondi legati al cosiddetto articolo 7, che erano utilizzati - spiegano alcuni dei manifestanti - come strumento di riequilibrio degli stipendi stessi, permettendo a quelli più bassi (1.100-1.200 euro al mese) di arrivare a 1.500 euro al mese, attraverso la distribuzione periodica del fondo. (Adnkronos Salute)